Oggi questo sport fa parte del nostro
mondo, della nostra esistenza. Che ci piaccia o no siamo circondati, per
non dire accerchiati, dal calcio. Televisioni, giornali, internet.
Tutti ne parlano. E’ un fenomeno mediatico senza precedenti. Ma il problema è un altro: dove nasce il calcio? Chi l’ha inventato? Chi
è stato il primo ad esultare per un gol? Chi ha ideato le regole che,
seppur con qualche modifica, vengono utilizzate ancora oggi? Scopriamolo
insieme.
Siamo a Sheffield, agglomerato urbano
situato nel cuore del South Yorkshire, una contea dell’Inghilterra. Il
suo nome deriva dal fiume Shaf, il quale attraversa da sempre la città.
E’ una città industriale, salita alla ribalta nella seconda metà
dell’Ottocento grazie alla produzione dell’acciaio e al ruolo egemone
svolto durante la Rivoluzione industriale. Oltre ad essere la città
natale dell’estremo difensore Gordon Banks e degli Human League è anche la sede di quattro squadre inglesi: lo Sheffield United, lo Sheffield Wednesday, l’Hallam FC ed infine lo Sheffield FC, il club più antico del mondo. The World’s first Football Club.
E’ qui che nasce il calcio, in questa modesta cittadina nel centro dell’Inghilterra. E’ il 24 Ottobre 1857.
Il Regno d’Italia ancora non esiste, Napoleone è ormai un lontano
ricordo e, mentre i neonati Stati Uniti d’America si apprestano a
costruire uno stato forte e competitivo sulle ali del motto ‘e pluribus unum‘ (da molti uno), due giocatori di cricket, William Prest e Nathaniel Creswick,
fondano lo Sheffield Football Club. E’ l’inizio di una storia che dura
ancora oggi nonostante siano passati 156 primavere. Nello stesso anno fu
creato lo ‘Sheffield Rules’, un libro dove
vennero istituite le prime regole del gioco del calcio: calci d’angolo,
rimesse laterali, rimesse dal fondo ma anche la durata dei tempi di
gioco, i colpi di testa, l’offside e l’introduzione della traversa. Nel
corso degli anni furono introdotte nuove regole destinate anch’esse ad
arrivare fino ai giorni nostri come i tempi supplementari, l’obbligo di
non usare le mani e ovviamente l’inserimento in campo di una figura che
garantisse l’ordine e la correttezza reciproca: l’arbitro.
Inizialmente, poiché non c’erano altre
squadre con cui confrontarsi, le partite venivano giocate tra i
giocatori della stessa squadra. Scapoli contro ammogliati, occupati
contro disoccupati, perfino alti contro bassi finché nel 1860, sempre
nella cittadina di Sheffield, venne fondata un’altra squadra, l’Hallam Football Club, contro la quale i granata disputarono la prima partita della storia del calcio (2-0 per i Maroons), al Sandygate Road (lo stadio più antico del mondo e di proprietà dell’Hallam). Tre anni dopo venne fondata la moderna Football Association,
la prima federazione calcistica inglese ed europea. Nel 1865 lo
Sheffield giocò il suo primo match in trasferta contro i rivali del Nottingham Forest. Nel 1867 si disputò invece il primo torneo di calcio, la Younden Cup, vinto dall’Hallam FC. Verso la fine dell’Ottocento vennero fondate altre compagini come l’Aston Villa e il Notts County
e i granata dello Sheffield, non potendo competere sia economicamente
che tecnicamente con i giocatori e le finanze delle suddette società
suggerirono alla Football Association la creazione di un torneo per le
sole squadre dilettanti e fu cosi che nel 1893 venne creata la FA Amateur Cup. Ad oggi, esso risulta l’unico trofeo vinto dalla società, ottenuto nel 1904 grazie ad una vittoria sull’Ealing. Nel 2004 il club è stato insignito del FIFA Order of Merit,
il più alto riconoscimento assegnato dalla FIFA. Soltanto il più
blasonato e titolato Real Madrid può vantare un’onorificenza simile. Nel
2007 invece, in occasione della festa per il 150 anno di vita della
società, il club, oltre ad aver giocato una gara amichevole contro la primavera dell’Inter (erano presenti sia Marco Materazzi che Mario Balotelli), ha visto la partecipazione straordinaria di Pelè, o rei do futebol, uno dei più grandi calciatori mai esistiti con oltre mille gol all’attivo.
Soldi, ingenti capitali,
sponsorizzazioni, gratificazioni. Niente di tutto ciò fa parte dello
stile di vita e della filosofia dello Sheffield FC. Il calcio
moderno non ha ancora intaccato questa società, la più antica del mondo,
che dal 1857 porta avanti valori importanti come la passione, la
dedizione, il fine ultimo del gioco del calcio come puro divertimento. I
soldi non fanno parte di questo mondo, così idilliaco, così
anacronistico al giorno d’oggi, dove ormai i grandi sponsor sono i veri
padroni del gioco, sempre più un’industria che uno sport. Oggi lo Sheffield milita nella Northern Premier League Division One South,
l’ottava divisione del calcio inglese. Nel 2011 la società ha rischiato
addirittura il fallimento tant’è che per evitare di scomparire ha
dovuto mettere all’asta uno dei suoi beni più preziosi: il famoso ‘Football original rulebook‘, in poche parole lo ‘Sheffield Rules’ di cui parlavamo prima. 880.000 sterline sono bastate al presidente Richard Tims per evitare la bancarotta.
Qual è il segreto della longevità dello Sheffield?
Concepire il calcio come un divertimento piuttosto che come un lavoro.
Giocare con passione, con grinta. Impegnarsi per guadagnare un posto in
squadra anche nelle semplici partitelle d’allenamento ed uscire dal
campo sudati, esausti ma soddisfatti e consapevoli di aver impressionato
il mister. Possiamo imparare molto dalla storia di questa
società, nata prima di tutte le altre ma rimasta nell’ombra non tanto
per incapacità finanziarie quanto per seguire i dogmi della filosofia
calcistica da loro stessi fondata e portata avanti.
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