GRUPPO ORGANIZZATO DI TIFOSI PADANI ROSSONERI -
L'APPUNTAMENTO E' A TUTTE LE GARE DEL MILAN AL MEAZZA IN CURVA NORD!!!
giovedì, dicembre 12
Scontri prima di Milan-Ajax: cinque tifosi olandesi e un ambulante italiano accoltellati!!!!
Napoli e Juve out, il Milan tiene alta la bandiera Padana in Champions e sorride: più soldi per il mercato
La Juventus va fuori dalla Champions League,
fatale la sconfitta di ieri contro il Galatasaray. Fuori con sette
punti, la colpa non è tutta della partita contro la squadra di Mancini,
giocata su un campo non in condizioni ottimali. Uscire dall'Europa che
conta (e consolarsi con l'Europa League) sarà una batosta anche sul
mercato, difficilmente la Juventus farà interventi di spessore a
gennaio. E lo stesso vale per il Napoli, che va fuori con ben dodici
punti in classifica. Niente colpi eclatanti, a gennaio sarà un mercato
di riparazione. Lo dice lo stesso nome, niente grandi operazioni. Sorride invece il Milan, che con cuore, orgoglio e...barricate, pareggia
0-0 contro l'Ajax e porta a casa la qualificazione. Obiettivo
raggiunto, in attesa di gennaio, quando a Milano sbarcheranno Honda e
Rami. E con i nuovi introiti derivanti dalla qualificazione il mercato
rossonero non finirà qui. In attesa di capire poi, cosa succederà a
giugno. Quando ci sarà un nuovo direttore sportivo. E Sean Sogliano del
Verona resta sempre il primo nome sulla lista di Galliani e Barbara
Berlusconi...ma noi speriamo rimangano la coppia Galliani-Braida che tante gioie ci hanno portato in 27 anni di dirigenza rossonera!!...COMUNQUE TANTO PER RIBADIRLO.....NATURAL BORN CHAMPIONS!!!!!
sabato, novembre 30
ADRIANO PER FAVORE; RESTA CON NOI!!!!!!
Novembre 1979. Trentaquattro anni fa, le prime strette di mano tra Adriano Galliani e Silvio Berlusconi.
Oggi l'addio con l'amaro in bocca ed il veleno sulla lingua. "Ok al
cambio generazionale ma non così, con più eleganza". La freccia è
scoccata verso Lady B, donna di ferro che ha in pugno il Milan che
verrà. Barbara Berlusconi, il nuovo che avanza e Galliani, dall'altra
parte, l'ultimo grido di un amore bellissimo. Tutto nacque trentaquattro
anni fa, quando con Berlusconi fondò Canale 5. Antenne sul mondo,
autostrade sul mondo del pallone. Inizia a Monza, satellite rossonero,
vira poi sull'universo Milan nel 1986, come amministratore delegato. E
lì nasce una storia di successi, quella che porterà la società di Via
Turati a divenire il club più titolato al Mondo. Van Basten, Shevchenko,
Rivaldo, Roberto Baggio, Weah, Ronaldo, Ronaldinho, Gullit,
Ibrahimovic, Thiago Silva, Rui Costa, Balotelli, poi i canterani
Maldini, Baresi, Costacurta, Tassotti, Albertini, Ambrosini. Poi le
Champions vinte, la terribile notte di Istanbul, la rivincita di Atene,
l'Intercontintale ed il Mondiale per club, lo shock di Calciopoli,
Capello, Sacchi, gli Scudetti. Più gioie che trofei, più sorrisi che
lacrime. Galliani meriterebbe un libro, quasi un'enciclopedia, che oggi
raccoglie il suo ultimo capitolo. Ed in questo una figura emblematica,
per il suo splendido ciclo. Ricardo Kakà. Arrivato giovane, ragazzino,
in rossonero ha vinto il Pallone d'Oro. Poi è ritornato, in estate,
affare low cost di Galliani. Che lo accolse con un canto dolce: "Certi
amori non finiscono". Quasi tutti, però. Da quel novembre 1979 sono
passati trentaquattro anni, in una storia che pareva interminabile. Ma
tutto ha una fine. Anche se nessuno se la sarebbe mai attesa così amara. Sinceramente noi speriamo che ci ripensi anche perchè noi stiamo parlando di un uomo che negli ultimi 15 anni è stato l'ANIMA della nostra squadra, la cui crisi è iniziata dopo il mancato acquisto di Tevez, da attribuire alla nostra nuova presidentessa ed al dietrofront che ha fatto fare a suo padre all'ultimo minuto ad Adriano..e lui merita tutto cio?!?!..Noi pensiamo di no ed e' per questo che ribadiamo con un:"ADRIANO, per favore RESTA CON NOI!!!!!!
martedì, ottobre 8
Comunicato della Curva Sud sulla chiusura di San Siro per cori discriminatori.
La Curva Sud ha pubblicato sul suo sito un duro
comunicato sulla sentenza di chiusura dell'intero stadio di San Siro in
occasione di Milan-Udinese per cori discriminatori intonati durante
Juventus-Milan dai tifosi rossoneri presenti a Torino; questo è il testo
che riportiamo integralmente e fedelmente:
"BENVENUTI NEL PAESE DOVE LA GOLIARDIA E LO SFOTTÒ SONO MOTIVO DI SANZIONI CHE LIMITANO LA LIBERTÀ.
IN ITALIA SI ASSISTE IN QUESTI GIORNI ALLA MESSA IN ATTO DI UNA RIDICOLA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE CHE CI RENDE I PROTAGONISTI DI UN ATTACCO INSENSATO E INGIUSTIFICABILE.
È DI IERI LA NOTIZIA DELLA CHIUSURA DELL’INTERO STADIO IN OCCASIONE DI MILAN – UDINESE A SEGUITO DELL'INTONAZIONE DEGLI ORMAI NOTI CORI "RAZZISTI" CONTRO I NAPOLETANI DURANTE LA PARTITA JUVENTUS – MILAN.
E SUCCEDE PROPRIO NEL WEEKEND IN CUI LA STESSA TIFOSERIA PRESA IN CAUSA, OSSIA QUELLA NAPOLETANA, CELEBRA CON NOTEVOLE SENSO DI MENTALITÀ E AUTOIRONIA IL FATTACCIO (LA NOSTRA CURVA È STATA CHIUSA) SFIDANDO DI FATTO I SEDICENTI ESPERTI E FACENDO LORO VEDERE QUANTO FALSE E RIDICOLE SIANO QUESTE ACCUSE, E INSEGNANDO COSÌ A TUTTA ITALIA CHE COSA SIGNIFICA "SFOTTÒ" ALLA FACCIA DEI FALSI MORALISTI.
SIA CHIARO CHE NESSUNO CONSIDERA LA LEGGE CONTRO IL RAZZISMO UNA LEGGE INUTILE O SBAGLIATA, NON VOGLIAMO PASSARE PER QUELLI CHE SI OPPONGONO ALLA CONDANNA DI OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE, IL PROBLEMA È CHE SUL TERMINE "OGNI FORMA" SI STA PASSANDO DALLA FERMA CONDANNA DI UN FENOMENO, PER QUANTO CI RIGUARDA INACCETTABILE, QUALE È IL RAZZISMO, ALL'IMPOSSIBILITÀ DI ESSERE GOLIARDICI, ACIDI E PERSINO MALEDUCATI!
QUESTI SIGNORI NON SI RENDONO CONTO CHE CON QUESTO COMPORTAMENTO SCRITERIATO E MIOPE SI RISCHIA DAVVERO DI PERDERE LA BATTAGLIA CONTRO IL RAZZISMO, PERCHÉ TUTTA ITALIA STA RIDENDO ALL'IDEA CHE SI POSSA SQUALIFICARE UN TIFOSO CHE PRENDE IN GIRO L'AVVERSARIO.
POSSIBILE CHE NESSUN GIORNALISTA SI INTERESSI ALL'ARGOMENTO E FACCIA NOTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA QUESTA SITUAZIONE ASSURDA?
NOI CI TROVIAMO ANCORA UNA VOLTA VITTIME DI LEGGI CHE PUNISCONO SOLO QUELLO CHE DÀ FASTIDIO, OVVERO IL TIFOSO ALLO STADIO.
NOI NON ABBASSIAMO LA TESTA DI FRONTE A QUESTI SOPRUSI E CI AUGURIAMO CHE TUTTA ITALIA ABBIA PRESENTE A CHE COSA ANDIAMO INCONTRO: CI STANNO TOGLIENDO IL DIRITTO DI ESPRIMERE IL NOSTRO TIFO E SAREMO BEN FELICI DI SCOPRIRE QUANTO UN CAMPIONATO GIOCATO A PORTE CHIUSE SARÀ INTERESSANTE PER I MERCATI ESTERI CREANDO UN BUCO AL SISTEMA CALCIO.
FACCIAMO UN APPELLO PUBBLICO AL PERSONALE DELLE ISTITUZIONI: ORA È ARRIVATO IL MOMENTO DI SCHIERARSI, L'APPARTENENZA ALLA DESTRA O SINISTRA NON CONTANO, È UNA BATTAGLIA DI LIBERTÀ!
VOGLIAMO PROPRIO VEDERE CHI CI SOSTERRÀ, NON SOLO A PAROLE, VOGLIAMO CHE PRENDIATE COSCIENZA DI QUANTO È STATA SBAGLIATA L'APPLICAZIONE DI QUESTA LEGGE PER PORVI RIMEDIO QUANTO PRIMA!
PERCHÉ QUELLO CHE STA SUCCEDENDO È L'ENNESIMA E FORSE LA PIÙ GRAVE FORMA DI LIMITAZIONE DELLA NOSTRA REALTÀ.
I NAPOLETANI HANNO SEGNATO LA VIA...
A QUESTO PUNTO USIAMO LE ARMI CHE ABBIAMO A NOSTRA DISPOSIZIONE, FIDUCIOSI IN UNA RISPOSTA DA PARTE DI CHI DAVVERO SI SENTE ULTRAS. OLTRE LA RIVALITÀ, OLTRE A TUTTO.
L'ARMA PER SCONFIGGERE IL NEMICO CI VIENE FORNITA DAL NEMICO STESSO...
CURVA SUD MILANO"
"BENVENUTI NEL PAESE DOVE LA GOLIARDIA E LO SFOTTÒ SONO MOTIVO DI SANZIONI CHE LIMITANO LA LIBERTÀ.
IN ITALIA SI ASSISTE IN QUESTI GIORNI ALLA MESSA IN ATTO DI UNA RIDICOLA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE CHE CI RENDE I PROTAGONISTI DI UN ATTACCO INSENSATO E INGIUSTIFICABILE.
È DI IERI LA NOTIZIA DELLA CHIUSURA DELL’INTERO STADIO IN OCCASIONE DI MILAN – UDINESE A SEGUITO DELL'INTONAZIONE DEGLI ORMAI NOTI CORI "RAZZISTI" CONTRO I NAPOLETANI DURANTE LA PARTITA JUVENTUS – MILAN.
E SUCCEDE PROPRIO NEL WEEKEND IN CUI LA STESSA TIFOSERIA PRESA IN CAUSA, OSSIA QUELLA NAPOLETANA, CELEBRA CON NOTEVOLE SENSO DI MENTALITÀ E AUTOIRONIA IL FATTACCIO (LA NOSTRA CURVA È STATA CHIUSA) SFIDANDO DI FATTO I SEDICENTI ESPERTI E FACENDO LORO VEDERE QUANTO FALSE E RIDICOLE SIANO QUESTE ACCUSE, E INSEGNANDO COSÌ A TUTTA ITALIA CHE COSA SIGNIFICA "SFOTTÒ" ALLA FACCIA DEI FALSI MORALISTI.
SIA CHIARO CHE NESSUNO CONSIDERA LA LEGGE CONTRO IL RAZZISMO UNA LEGGE INUTILE O SBAGLIATA, NON VOGLIAMO PASSARE PER QUELLI CHE SI OPPONGONO ALLA CONDANNA DI OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE, IL PROBLEMA È CHE SUL TERMINE "OGNI FORMA" SI STA PASSANDO DALLA FERMA CONDANNA DI UN FENOMENO, PER QUANTO CI RIGUARDA INACCETTABILE, QUALE È IL RAZZISMO, ALL'IMPOSSIBILITÀ DI ESSERE GOLIARDICI, ACIDI E PERSINO MALEDUCATI!
QUESTI SIGNORI NON SI RENDONO CONTO CHE CON QUESTO COMPORTAMENTO SCRITERIATO E MIOPE SI RISCHIA DAVVERO DI PERDERE LA BATTAGLIA CONTRO IL RAZZISMO, PERCHÉ TUTTA ITALIA STA RIDENDO ALL'IDEA CHE SI POSSA SQUALIFICARE UN TIFOSO CHE PRENDE IN GIRO L'AVVERSARIO.
POSSIBILE CHE NESSUN GIORNALISTA SI INTERESSI ALL'ARGOMENTO E FACCIA NOTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA QUESTA SITUAZIONE ASSURDA?
NOI CI TROVIAMO ANCORA UNA VOLTA VITTIME DI LEGGI CHE PUNISCONO SOLO QUELLO CHE DÀ FASTIDIO, OVVERO IL TIFOSO ALLO STADIO.
NOI NON ABBASSIAMO LA TESTA DI FRONTE A QUESTI SOPRUSI E CI AUGURIAMO CHE TUTTA ITALIA ABBIA PRESENTE A CHE COSA ANDIAMO INCONTRO: CI STANNO TOGLIENDO IL DIRITTO DI ESPRIMERE IL NOSTRO TIFO E SAREMO BEN FELICI DI SCOPRIRE QUANTO UN CAMPIONATO GIOCATO A PORTE CHIUSE SARÀ INTERESSANTE PER I MERCATI ESTERI CREANDO UN BUCO AL SISTEMA CALCIO.
FACCIAMO UN APPELLO PUBBLICO AL PERSONALE DELLE ISTITUZIONI: ORA È ARRIVATO IL MOMENTO DI SCHIERARSI, L'APPARTENENZA ALLA DESTRA O SINISTRA NON CONTANO, È UNA BATTAGLIA DI LIBERTÀ!
VOGLIAMO PROPRIO VEDERE CHI CI SOSTERRÀ, NON SOLO A PAROLE, VOGLIAMO CHE PRENDIATE COSCIENZA DI QUANTO È STATA SBAGLIATA L'APPLICAZIONE DI QUESTA LEGGE PER PORVI RIMEDIO QUANTO PRIMA!
PERCHÉ QUELLO CHE STA SUCCEDENDO È L'ENNESIMA E FORSE LA PIÙ GRAVE FORMA DI LIMITAZIONE DELLA NOSTRA REALTÀ.
I NAPOLETANI HANNO SEGNATO LA VIA...
A QUESTO PUNTO USIAMO LE ARMI CHE ABBIAMO A NOSTRA DISPOSIZIONE, FIDUCIOSI IN UNA RISPOSTA DA PARTE DI CHI DAVVERO SI SENTE ULTRAS. OLTRE LA RIVALITÀ, OLTRE A TUTTO.
L'ARMA PER SCONFIGGERE IL NEMICO CI VIENE FORNITA DAL NEMICO STESSO...
CURVA SUD MILANO"
lunedì, ottobre 7
Adesso Basta!!!
Non ci sono più scuse. Gli alibi sono finiti da tempo e le chance da
giocarsi pure. La sconfitta con la Juventus è stato il culmine di una
prima parte di stagione che definire disastrosa è dire poco. Lo score in
campionato è lampante, avvilente e, per certi versi, umiliante: 7
partite giocate, 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte con 13 gol fatti e
13 gol subiti. 8 punti e le big che oramai sono scappate via. 13 punti
di distacco dalla Roma, 11 da Napoli e Juventus, 6 dall’Inter, 5
dall’Hellas Verona e 4 dalla Fiorentina. Sono dati inequivocabili che
non possono essere ricondotti ai soli infortuni. Ecco appunto, gli
infortuni. Si era parlato in estate di una preparazione ad hoc, mirata
al play-off di Champions League ma esattamente come nel 2011 i guai
muscolari hanno presentato il loro conto. Un anno può essere un caso,
due no. Gli infortuni, poi, sono arrivati in gran parte nella stessa
zona muscolare, segno tangibile che i muscoli di parte della rosa
rossonera non sono in grado di reggere dei carichi pesanti come quelli
fatti in estate. Tornando al campo, la situazione è davvero ai limiti
del paradossale. Con o senza giocatori, questo è un Milan senza gioco,
svuotato della sua mentalità vincente che in 27 anni di presidenza
Berlusconi, anche nei momenti più neri, non si era mai persa. E’ un
Milan che non fa paura a nessuno, sia in campo che fuori e che vive di
momenti estemporanei di orgoglio personale di alcuni giocatori. Non c’è
ritmo e la qualità in mezzo al campo è una chimera da tre anni a questa
parte. Se poi ci mettiamo anche gli errori dei singoli giocatori, allora
il libro può diventare più lungo della Divina Commedia. Da Abbiati a
Matri, passando per l’accoppiata Mexes-Zapata le critiche sono così
gratuite che sembra di sparare sulla croce rossa. Il flop tecnico, a 360
gradi, è dietro l’angolo. C’è una sosta per porvi rimedio ma le rimonte
non sono sempre possibili. E’ tempo di tirare fuori gli attributi. E di
ritrovare qualcosa che assomigli, almeno in parte, al Milan che tutti
conosciamo.
mercoledì, ottobre 2
Milan, Balotelli is the rule: Supermario regge l'attacco rossonero!!!
Il gol della sicurezza contro il Cagliari, il pareggio in extremis
contro il Torino, l'inutile gol nella sconfitta contro il Napoli e i gol
europei contro PSV e Ajax. C'è tanto, tantissimo Mario Balotelli
in questo inizio di stagione rossonero. L'attaccante azzurro infatti è
sempre protagonista, nel bene o nel male, delle vicende di casa Milan:
gol, prodezze e qualche sciocchezza(al solito). I compagni di squadra lo
spronano a migliorare, ma il Balotelli vero, quello in grado di
trascinare la squadra nei momenti difficili e di confermarsi cecchino
(quasi, oramai) infallibile dal dischetto, è anche questo. Difficile,
per non dire impossibile, cambiarlo. E pazienza se i rigori sono spesso
venuti in aiuto del talento ex Manchester City in questo inizio di
stagione. Il Milan europeo, ma anche e soprattutto quello formato serie
A, ha un immenso bisogno del suo bomber principe. Almeno in attesa dei
vari Matri, Pazzini ed El Shaarawy, che per un motivo o per un altro
hanno fallito l'appuntamento con i grandi numeri in questo inizio di
stagione.
Emirates Stadium, striscione "We are no neapolitans". Squalifica in arrivo?
Ohibò direbbero gli odiati Viola. Episodio curioso che sicuramente
indignerà il sempre più sensibile popolo napoletano. In uno dei settori
dell’Emirates Stadium, alcuni tifosi dell’Arsenal hanno esposto uno
striscione recitante: “We are not Neapolitans”.
Traduzione? Semplice: “Noi non siamo napoletani”. Persecuzione oltre
confine? Tifosi del Milan mascherati da simpatici supporters
dell’Arsenal? Macché. Solo una goliardata che siamo sicuri che qualcuno
porterà con fermezza e amor proprio davanti al tribunale di giustizia
sportiva dell’UEFA per striscioni di chiara “discriminazione
territoriale” perché come possono permettersi i cattivoni londinesi di
esporsi in tal modo? La UEFA etichetterà questo episodio come razzismo?
Squalificherà l’Emirates? Ah no scusate, alt, fermi tutti. Non è Tosel
che decide.
lunedì, settembre 30
La squalifica della Sud, i processi mediatici, i vittimismi e la giustizia all'italiana: ecco quello che non viene detto!!
Ecco giustamente quello che scrive Pietro Mazzara (giornalista ed opinionista per Odeon TV e Radio Radio) sul sito Tuttomercato Web su quello che e' successo alla Nostra amata Curva Sud sabato scorso:
Chi non ha mai vissuto lo stadio in maniera viscerale e passionale non farà fatica a sdegnarsi per quanto seguirà a questa introduzione. Perché solo chi non ha mai messo piede in una Curva può pensare di poter sdottorare su tutto quello che succede in quel micro-macro mondo che è da sempre intrinseco al mondo del calcio. Vedere San Siro senza la propria Curva è stato uno spettacolo agghiacciante sotto tutti i punti di vista. Vedere un intero settore vuoto non per scelta ma per obbligo l’ennesima dimostrazione del calcio che forse vorrebbe qualche dirigente altolocato ma che non vuole la gente. Vedere San Siro spoglio di tutti gli striscioni, anche quelli dei Milan Club, è stata un’ulteriore coltellata a chi ama vedere gli stadi ricchi di colore, folklore e sfottò.
Perché i cori contro i napoletani ci sono sempre stati, dai tempi che furono fino ad oggi, ma mai in passato avevano portato a squalifiche di interi settori e gli stessi napoletani hanno sempre risposto per le rime. E non ci si meravigli che nella manifestazione fuori dal Cancello 14 di San Siro gli ultras del Milan abbiano rincarato la dose. Le sanzioni prese dal Giudice Sportivo e confermate dalla Corte di Giustizia Federale hanno creato un precedente che può risultare essere una pericolosissima arma a doppio taglio. Perché adesso ogni singolo coro che verrà fatto in segno di discriminazione territoriale dovrà essere punito in maniera oggettiva altrimenti, come al solito, la giustizia sarà sempre il solito teatrino con i soliti, pochi, colpevoli e i soliti a passarla liscia.
Se la Curva del Milan è tra le più “osservate” d’Italia, ci aspettiamo che anche quello che succede regolarmente a Napoli quando arrivano tifoserie rivali storiche venga denunciato con lo stesso livore mediatico. Perché se per un coro si squalifica un settore intero, cosa bisognerebbe fare allora quando il settore ospiti del San Paolo viene bersagliato da lanci di oggetti e, a volte, anche di altre sostanze e non viene detto nulla? Perché ci sono stadi che sono recidivi in certi episodi, anche più gravi, e vengono solo sanzionati con forti ammende e basta? Come mai in campi meno seguiti mediaticamente certi cori non vengono segnalati? E’ ora di prendersi meno sul serio, di ridare agli stadi italiani l’unica linfa vitale che negli anni post Italia ’90 ha coperto lo scempio delle nostre strutture: il tifo libero.
Nell’ora e mezza passata fuori da San Siro a testimoniare in prima linea la manifestazione della Sud si sono rivisti fumogeni, tamburi e megafoni. Strumenti vitali per il tifo e che solo una legge affrettata ha tolto. Ma solo in alcuni stadi. Perché se a San Siro si accendono delle torce volano diffide come se piovesse, se lo si fa altrove è tutto normale. Anzi no, non è normale. Ma il sistema dice che in certe piazze tutto è possibile.
E allora tenetevi il vostro calcio, fatto di stadi fatiscenti e vuoti.
Chi non ha mai vissuto lo stadio in maniera viscerale e passionale non farà fatica a sdegnarsi per quanto seguirà a questa introduzione. Perché solo chi non ha mai messo piede in una Curva può pensare di poter sdottorare su tutto quello che succede in quel micro-macro mondo che è da sempre intrinseco al mondo del calcio. Vedere San Siro senza la propria Curva è stato uno spettacolo agghiacciante sotto tutti i punti di vista. Vedere un intero settore vuoto non per scelta ma per obbligo l’ennesima dimostrazione del calcio che forse vorrebbe qualche dirigente altolocato ma che non vuole la gente. Vedere San Siro spoglio di tutti gli striscioni, anche quelli dei Milan Club, è stata un’ulteriore coltellata a chi ama vedere gli stadi ricchi di colore, folklore e sfottò.
Perché i cori contro i napoletani ci sono sempre stati, dai tempi che furono fino ad oggi, ma mai in passato avevano portato a squalifiche di interi settori e gli stessi napoletani hanno sempre risposto per le rime. E non ci si meravigli che nella manifestazione fuori dal Cancello 14 di San Siro gli ultras del Milan abbiano rincarato la dose. Le sanzioni prese dal Giudice Sportivo e confermate dalla Corte di Giustizia Federale hanno creato un precedente che può risultare essere una pericolosissima arma a doppio taglio. Perché adesso ogni singolo coro che verrà fatto in segno di discriminazione territoriale dovrà essere punito in maniera oggettiva altrimenti, come al solito, la giustizia sarà sempre il solito teatrino con i soliti, pochi, colpevoli e i soliti a passarla liscia.
Se la Curva del Milan è tra le più “osservate” d’Italia, ci aspettiamo che anche quello che succede regolarmente a Napoli quando arrivano tifoserie rivali storiche venga denunciato con lo stesso livore mediatico. Perché se per un coro si squalifica un settore intero, cosa bisognerebbe fare allora quando il settore ospiti del San Paolo viene bersagliato da lanci di oggetti e, a volte, anche di altre sostanze e non viene detto nulla? Perché ci sono stadi che sono recidivi in certi episodi, anche più gravi, e vengono solo sanzionati con forti ammende e basta? Come mai in campi meno seguiti mediaticamente certi cori non vengono segnalati? E’ ora di prendersi meno sul serio, di ridare agli stadi italiani l’unica linfa vitale che negli anni post Italia ’90 ha coperto lo scempio delle nostre strutture: il tifo libero.
Nell’ora e mezza passata fuori da San Siro a testimoniare in prima linea la manifestazione della Sud si sono rivisti fumogeni, tamburi e megafoni. Strumenti vitali per il tifo e che solo una legge affrettata ha tolto. Ma solo in alcuni stadi. Perché se a San Siro si accendono delle torce volano diffide come se piovesse, se lo si fa altrove è tutto normale. Anzi no, non è normale. Ma il sistema dice che in certe piazze tutto è possibile.
E allora tenetevi il vostro calcio, fatto di stadi fatiscenti e vuoti.
lunedì, settembre 2
Ritornato anche Matri...per: ONORARE LA MAGLIA!!!
Gia'....ce ne eravamo quasi dimenticati perchè anche Alessandro e' stato uno dei nostri, un "pulcino" del vivaio RossoNero, poi ceduto a titolo definitivo (ma perche' poi??) al Cagliari, andato a Torino alla Rubentus e' ritornato tra di noi. Ieri il suo debutto e le sue prime parole in rossonero: "Primo impatto positivo, è arrivata anche la vittoria. L'ingresso in campo è stata una bella emozione. Kaka? Non so cosa succederà, se arriva la squadra fa un grande colpo perché è un grande campione. La maglia numero 9? È una bella responsabilità che mi sono voluto prendere. Voglio onorare questa maglia, e riguardo la partita posso solo dire che siamo stati bravi ad andare in vantaggio subito e questo era importante, perché la squadra aveva ancora le fatiche fisiche e mentali di Champions. Siamo stati bravi a gestirla ed ora ci prendiamo questa sosta per recuperare". Ancora Matri: "Con Mario bene, un po’ lo conosco e piano piano mi integrerò con lui e gli altri attaccanti. L’importanza di Kakà è indiscutibile, è un grande campione e penso che tutta la squadra lo vuole". Si chiude parlando di Antonio Conte: "Ho apprezzato le frasi di Conte, perché eravamo un bel gruppo e le vittorie non si costruiscono solo in campo ma anche fuori. Diciamo che ero un bel pezzo fuori dal campo, perché avevo un ottimo rapporto con tutti". Un grosso: "in bocca al lupo" anche da parte nostra!!
Milan-Kakà, arriva l'annuncio. Il brasiliano: "Torno a casa!"
Ricardo Kakà ha rilasciato alcune dichiarazioni al suo arrivo all'aeroporto di Madrid, come riporta gazzetta.it: "Sono
molto felice, è stata una trattativa lunga, ringrazio tifosi e compagni
di squadra per i messaggi d'affetto. Torno a casa! E adesso potrò
vivere ancora tante gioie col Milan". Poi una battuta sulla vittoria di
ieri dei rossoneri col Cagliari: "Mi fa piacere, sono soprattutto felice
per il gol di Robinho". Sono passati esattamente 1546 giorni tra l'arrivederci di Ricardo Kakà
al Milan, con destinazione Real Madrid, e il suo ritorno in rossonero.
Anche in quell'occasione l'annuncio del trasferimento avvenne di notte,
era il 9 giugno 2009. Oggi, 2 settembre 2013, Kakà e il Milan si
ritrovano. Ed ora speriamo non sia un giocatore "spento", ovvero il classico "pacco calcistico" rifilatoci dalle Merdengues, visto che il Real e' riuscito a "disintegrare professionalmente" quello che era uno dei piu' promettenti giocatori della Seria A nel 2009; passato da 179 goals realizzati con la maglia del Milan a 64 fatti con quella del Real. Nonostante tutto :"TI VOGLIAMO BENE RICKY!!!"...............BENTORNATO A CASA!!!
giovedì, giugno 13
Una storia lunga 18 anni.....CIAO CAPITANO!!!!
"Alzala, Massimo, Alzala". Indimenticabile quell'urlo nella notte di
Montecarlo, quando Il Capitano del Milan, Massimo Ambrosini, alza la
Supercoppa Europea.Sono stati 18 anni splendidi, grazie anche a questo
ragazzo biondo che ha recuperato, rubato palloni su palloni, tanto da
meritare il soprannome di "Arsenio Lupin ". Tanti I ricordi che legano I
tifosi rossoneri a questo campione. Anch'io ne voglio ricordare uno,
legato allo Scudetto numero 16, quello del Centenario. Si gioca
Milan-Sampdoria, un match che gli uomini di Zaccheroni devono vincere
per non perdere contatto con la Lazio. E' proprio Massimo a segnare il
gol del vantaggio, ma I doriani non mollano, pareggiando a otto minuti
dalla fine. Sembra finita, ma Ambrosini lotta vicino alla bandierina. E'
esausto, ma riesce a conquistare l'ultimo corner, a trenta secondi
dalla fine. Non c'e' tempo, perche' venga un altro suo compagno a
batterlo. Max si ingobbisce e va lui sul pallone.Sul cross si avventa
Ganz, che realizza un gol indimenticabile. L'autor inteletual, come
dicono in Argentina, di quella rete indimenticabile però è lui, il
nostro caro Ambrosini che, in quei secondi, mette in evidenza tutte le
sue qualità. Generosità, Coraggio, Orgoglio, Spirito di Sacrificio,
Amore per la Maglia, per la amatissima Maglia Rossonera, ma anche tanta
qualità, tanta forza, tanto piede. Insomma un altro grande Capitano
sfila la fascia bianca, ma la sua grandezza, partita dopo partita, non
sfilerà mai dal cuore di tutti I tifosi di questa squadra avvolta nella
leggenda, nel mito proprio per la personalità e per il fascino dei suoi
Capitani. Mi mancherà Massimo Ambrosini, perchè mi sentivo ben
rappresentato da un giocatore e soprattutto da una persona educata,
positiva, intelligente.
venerdì, maggio 31
L’ultima messa nella “cattedrale” Bilbao dà l’addio al suo stadio
Adios viejo San Mamés. Giovani e anziani di Bilbao, che passano
accanto allo stadio, sussurrano da giorni parole di commiato: il 28 maggio scorso ha ospitato l’ultima partita europea della sua leggendaria storia. Poi
verrà demolito in estate, inghiottendo con sé cent’anni di imprese di
uno dei club spagnoli più gloriosi: è l’unico, insieme a Barça e Real,
che ha partecipato a tutte le edizioni della Liga senza mai retrocedere.
La nuova casa dell’Athletic è solo qualche centinaio di metri più in
là, dove già svetta lo scheletro del “San Mamés Barrià” (nuovo San Mamés
in basco) circondato da decine di gru. Il nuovo impianto, ispirato
all’“Allianz Arena” di Monaco, sarà inaugurato nella stagione 2013/2014 e
avrà 10 mila posti in più rispetto all’attuale capienza. Il San Mamés, secondo stadio più vecchio della Spagna (dopo El
Molinón di Gijon), viene inaugurato nel 1913 e il primo gol porta la
firma di Pichichi, cui è intitolato il trofeo di capocannoniere della
Liga. La “Catedral”, come è soprannominato, ha un curriculum
continentale che pochi possono vantare. Solo sei avversari sono riusciti
a profanarla: per il resto 15 pareggi e 56 trionfi. Uno di questi,
però, è quello che ha avuto il sapore più amaro: una ferita ancora
aperta nella storia dell’Athletic. Nel 1977 ospitò la gara di ritorno
della finale di Coppa Uefa contro la Juve. Il successo per 2-1 non bastò
(all’andata finì 1-0 a Torino) e consegnò a Scirea & C. il primo
trofeo internazionale bianconero. Lo stadio è da sempre lo scrigno dell’orgoglio basco. Nel club
militano soltanto calciatori dei Paesi Baschi (spagnoli o francesi) e
della Navarra. «Preferiamo chiamare la squadra Athletic e non Bilbao:
evoca tutto il popolo basco e non solo una città», spiegano con fierezza
i ragazzi che guidano i tour nella pancia dello stadio. L’ultima messa europea nella cattedrale non sarà di quelle notti
gloriose, in cui i vecchi gradoni tremano sotto il peso dei tifosi che
si sgolano per i propri idoli. E non solo per la modestia
dell’avversario, lo Sparta Praga. La squadra di Bielsa attraversa una
difficile crisi. Non è riuscita a bissare il “miracolo” della scorsa
stagione (finale di Europa League e di Coppa del Re): è già eliminata in
Europa e in campionato stagna nelle ultime posizioni. Carlos Ruiz
Herrero, ultimo Pichichi del club, ripensa a quei match leggendari e non
riesce a frenare la nostalgia: «Tutti i giocatori, noi e i rivali,
sanno che giocare al San Mamés in Europa ha un sapore speciale. E’
incredibile pensare che non si giocheranno più partite di questo tipo
nella cattedrale».
mercoledì, maggio 29
Il club più antico del mondo: la storia dello Sheffield FC
Il calcio è lo sport più popolare del mondo.
I continenti dove vige un maggior interesse sono Europa e Sud America
ma ultimamente la curiosità per questo sport sta crescendo in maniera
esponenziale anche in Asia (soprattutto in Cina, India e nei paesi
mediorientali ricchi di petrolio e di ingenti capitali) e in Africa, da
decenni autentica fucina di talenti (Roger Milla, George Weah e Samuel Eto’o
per citarne alcuni). Dovunque andiamo siamo circondati da ragazzini che
giocano a pallone, adolescenti che si riuniscono in un prato verde per
divertirsi o trascorrere un pomeriggio diverso con gli amici,
abbandonando il computer o la Playstation, con un unico pensiero: quello
di segnare e far vincere la propria squadra. Il calcio è una miscela di
ingredienti semplici e genuini, è sempre lo stesso ovunque e in ogni
luogo: un pallone di cuoio, due porte, ventidue ragazzi volenterosi e
un arbitro. This is football.
Oggi questo sport fa parte del nostro
mondo, della nostra esistenza. Che ci piaccia o no siamo circondati, per
non dire accerchiati, dal calcio. Televisioni, giornali, internet.
Tutti ne parlano. E’ un fenomeno mediatico senza precedenti. Ma il problema è un altro: dove nasce il calcio? Chi l’ha inventato? Chi
è stato il primo ad esultare per un gol? Chi ha ideato le regole che,
seppur con qualche modifica, vengono utilizzate ancora oggi? Scopriamolo
insieme.
Siamo a Sheffield, agglomerato urbano
situato nel cuore del South Yorkshire, una contea dell’Inghilterra. Il
suo nome deriva dal fiume Shaf, il quale attraversa da sempre la città.
E’ una città industriale, salita alla ribalta nella seconda metà
dell’Ottocento grazie alla produzione dell’acciaio e al ruolo egemone
svolto durante la Rivoluzione industriale. Oltre ad essere la città
natale dell’estremo difensore Gordon Banks e degli Human League è anche la sede di quattro squadre inglesi: lo Sheffield United, lo Sheffield Wednesday, l’Hallam FC ed infine lo Sheffield FC, il club più antico del mondo. The World’s first Football Club.
E’ qui che nasce il calcio, in questa modesta cittadina nel centro dell’Inghilterra. E’ il 24 Ottobre 1857.
Il Regno d’Italia ancora non esiste, Napoleone è ormai un lontano
ricordo e, mentre i neonati Stati Uniti d’America si apprestano a
costruire uno stato forte e competitivo sulle ali del motto ‘e pluribus unum‘ (da molti uno), due giocatori di cricket, William Prest e Nathaniel Creswick,
fondano lo Sheffield Football Club. E’ l’inizio di una storia che dura
ancora oggi nonostante siano passati 156 primavere. Nello stesso anno fu
creato lo ‘Sheffield Rules’, un libro dove
vennero istituite le prime regole del gioco del calcio: calci d’angolo,
rimesse laterali, rimesse dal fondo ma anche la durata dei tempi di
gioco, i colpi di testa, l’offside e l’introduzione della traversa. Nel
corso degli anni furono introdotte nuove regole destinate anch’esse ad
arrivare fino ai giorni nostri come i tempi supplementari, l’obbligo di
non usare le mani e ovviamente l’inserimento in campo di una figura che
garantisse l’ordine e la correttezza reciproca: l’arbitro.
Inizialmente, poiché non c’erano altre
squadre con cui confrontarsi, le partite venivano giocate tra i
giocatori della stessa squadra. Scapoli contro ammogliati, occupati
contro disoccupati, perfino alti contro bassi finché nel 1860, sempre
nella cittadina di Sheffield, venne fondata un’altra squadra, l’Hallam Football Club, contro la quale i granata disputarono la prima partita della storia del calcio (2-0 per i Maroons), al Sandygate Road (lo stadio più antico del mondo e di proprietà dell’Hallam). Tre anni dopo venne fondata la moderna Football Association,
la prima federazione calcistica inglese ed europea. Nel 1865 lo
Sheffield giocò il suo primo match in trasferta contro i rivali del Nottingham Forest. Nel 1867 si disputò invece il primo torneo di calcio, la Younden Cup, vinto dall’Hallam FC. Verso la fine dell’Ottocento vennero fondate altre compagini come l’Aston Villa e il Notts County
e i granata dello Sheffield, non potendo competere sia economicamente
che tecnicamente con i giocatori e le finanze delle suddette società
suggerirono alla Football Association la creazione di un torneo per le
sole squadre dilettanti e fu cosi che nel 1893 venne creata la FA Amateur Cup. Ad oggi, esso risulta l’unico trofeo vinto dalla società, ottenuto nel 1904 grazie ad una vittoria sull’Ealing. Nel 2004 il club è stato insignito del FIFA Order of Merit,
il più alto riconoscimento assegnato dalla FIFA. Soltanto il più
blasonato e titolato Real Madrid può vantare un’onorificenza simile. Nel
2007 invece, in occasione della festa per il 150 anno di vita della
società, il club, oltre ad aver giocato una gara amichevole contro la primavera dell’Inter (erano presenti sia Marco Materazzi che Mario Balotelli), ha visto la partecipazione straordinaria di Pelè, o rei do futebol, uno dei più grandi calciatori mai esistiti con oltre mille gol all’attivo.
Soldi, ingenti capitali,
sponsorizzazioni, gratificazioni. Niente di tutto ciò fa parte dello
stile di vita e della filosofia dello Sheffield FC. Il calcio
moderno non ha ancora intaccato questa società, la più antica del mondo,
che dal 1857 porta avanti valori importanti come la passione, la
dedizione, il fine ultimo del gioco del calcio come puro divertimento. I
soldi non fanno parte di questo mondo, così idilliaco, così
anacronistico al giorno d’oggi, dove ormai i grandi sponsor sono i veri
padroni del gioco, sempre più un’industria che uno sport. Oggi lo Sheffield milita nella Northern Premier League Division One South,
l’ottava divisione del calcio inglese. Nel 2011 la società ha rischiato
addirittura il fallimento tant’è che per evitare di scomparire ha
dovuto mettere all’asta uno dei suoi beni più preziosi: il famoso ‘Football original rulebook‘, in poche parole lo ‘Sheffield Rules’ di cui parlavamo prima. 880.000 sterline sono bastate al presidente Richard Tims per evitare la bancarotta.
Qual è il segreto della longevità dello Sheffield?
Concepire il calcio come un divertimento piuttosto che come un lavoro.
Giocare con passione, con grinta. Impegnarsi per guadagnare un posto in
squadra anche nelle semplici partitelle d’allenamento ed uscire dal
campo sudati, esausti ma soddisfatti e consapevoli di aver impressionato
il mister. Possiamo imparare molto dalla storia di questa
società, nata prima di tutte le altre ma rimasta nell’ombra non tanto
per incapacità finanziarie quanto per seguire i dogmi della filosofia
calcistica da loro stessi fondata e portata avanti.
lunedì, maggio 20
Siena-Milan 1-2 : Rossoneri Allegri e fortunati: rimonta e Champions..ed ora TENIAMOCELO!!!
Siena-Milan 1-2 tabellino commenti pagelle
„Il Milan vince a fatica contro il retrocesso Siena e agguanta nel finale i preliminari di Champions League. Al Franchi finisce 2 a 1 per i rossoneri. Una prima frazione a due facce quella andata in scena a Siena col Milan che è stato padrone del campo per la prima parte senza però riuscire a superare un grande Pegolo, poi si è svegliato il Siena che ha giocato bene ed ha messo in difficoltà i rossoneri che si sono inspiegabilmente contratti e deconcentrati, in modo clamoroso davvero sul gol di Terzi.
Ambrosini perde la testa e viene espulso nella ripresa. Poco dopo rosso anche per Terlizzi. La partita è viva. Balotelli, su rigore, e Mexes, nel finale, la ribaltano. Allegri tira un sospiro del sollievo, Galliani esulta in tribuna. Il Milan giocherà i playoff di Champions League. Ed ora teniamoci Allegri che ci ha fatto fare, nel girone di ritorno, 42 punti: uno meno della Juve e tre piu' del Napoli, senza mai polemizzare con un profilo bassissimo e tenendo U-N-I-T-O lo spogliatoio (cosa importantissima, se ai piu' potrebbe sfuggire) e ditemi voi se non e' da tenere un allenatore cosi'; io veramente non ho altre parole.....ma da una societa' che polemizza prima dell'ultima partita (creando cosi' destabilizzazione, incertezze e dubbi) sul NOSTRO allenatore e che solo lo scorso anno ha fatto saltare (sempre all'ultimo naturalmente..eeh!!) lo scambio: Pato-Tevez ci si puo' aspettare di tutto!!!
“
Potrebbe interessarti: http://www.milanotoday.it/sport/milan-preliminari-champions-league-2013-2014.html
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„Il Milan vince a fatica contro il retrocesso Siena e agguanta nel finale i preliminari di Champions League. Al Franchi finisce 2 a 1 per i rossoneri. Una prima frazione a due facce quella andata in scena a Siena col Milan che è stato padrone del campo per la prima parte senza però riuscire a superare un grande Pegolo, poi si è svegliato il Siena che ha giocato bene ed ha messo in difficoltà i rossoneri che si sono inspiegabilmente contratti e deconcentrati, in modo clamoroso davvero sul gol di Terzi.
Ambrosini perde la testa e viene espulso nella ripresa. Poco dopo rosso anche per Terlizzi. La partita è viva. Balotelli, su rigore, e Mexes, nel finale, la ribaltano. Allegri tira un sospiro del sollievo, Galliani esulta in tribuna. Il Milan giocherà i playoff di Champions League. Ed ora teniamoci Allegri che ci ha fatto fare, nel girone di ritorno, 42 punti: uno meno della Juve e tre piu' del Napoli, senza mai polemizzare con un profilo bassissimo e tenendo U-N-I-T-O lo spogliatoio (cosa importantissima, se ai piu' potrebbe sfuggire) e ditemi voi se non e' da tenere un allenatore cosi'; io veramente non ho altre parole.....ma da una societa' che polemizza prima dell'ultima partita (creando cosi' destabilizzazione, incertezze e dubbi) sul NOSTRO allenatore e che solo lo scorso anno ha fatto saltare (sempre all'ultimo naturalmente..eeh!!) lo scambio: Pato-Tevez ci si puo' aspettare di tutto!!!
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venerdì, maggio 3
Tutte le verità nel libro di Pirlo: l'addio al Milan, Galliani 'Mr Bic' e la sorpresa Conte, peccato che la verita' sia un altra!!!
Nel libro in uscita il prossimo 30 aprile, il centrocampista bresciano ripercorre la sua carriera a 360 gradi. Proprio il commiato dal club rossonero dopo dieci anni, Pirlo se lo aspettava diverso tanto da arrivare a definire Galliani il ‘Signor Bic’ proprio per quel regalo particolare. "’E mi raccomando, non usarla per firmare il nuovo contratto con la Juventus’. Almeno Adriano Galliani aveva azzeccato la battuta. Come regalo d’addio mi sarei aspettato qualcosina di più di quel tempo comico perfetto", racconta ancora Pirlo. E il neo juventino lo dice chiaramente: "Dieci anni di Milan andati così. Comunque, ho sorriso. Perché io so ridere, tanto e bene. ‘E grazie di tutto, Andrea’. (...) Mi stavano tirando giù dalla cornice, ma non a forza. La noia da Milan era il rischio che non volevo correre, ecco perché alla fine di quell’ultimo incontro ero dispiaciuto, ma il giusto. Come me, Galliani"....No 10 anni di Milan andati perche' signor PIRLO, non hai avuto l'umilta', la voglia e la passione di SAPERTI SACRIFICARE: NON per la TUA squadra, NON per il TUO presidente, NON per la TUA maglia, MA PER I TUOI TIFOSI!!!..SI caro signor Pirlo, sai quelli che ti hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili, quelli che si sono sparati km e km per starti vicino e quelli che ti hanno pagato la TUA vita, e si perche' caro mio sono i soliti 45mila coglioni che tutte le domeniche a S.Siro stavano al freddo appollaiati come polli al 2° o 3° anello per vederti giocare...e tu cosa fai??..IL BAMBOCCIO che si offende perche' il MIlan, quello stesso che ti ha fatto vincere 2 Coppe dei Campioni che alla JUVEMMERDA non vincerai MAI, non riusciva piu' a pagare il monte ingaggi troppo oneroso, dato da un calcio moderno che sta arrivando ai limiti dell'assurdo...Eeeeeeh no caro mio, NOI NON CI STIAMO, percui tieniti pure il tuo libro e che te lo comprino gli juventini che in soli 2 anni ti hanno eletto gia' a bandiera, ma bandiera di cosa poi??...Di un calcio che sa comprare anche chi non ha ne' cuore, ne' palle per rimanere nei MOMENTI DIFFICILI....Vedi GATTUSO, che non finiremo mai di amare e ringraziare per tutto, anche le umiliazioni date da una societa' (la nostra) spesse volte ingrata che gli ha fatto ingoiare....
............PER NOI!!!!
............PER NOI!!!!
martedì, marzo 12
12/03/2013 - UNA PARTITA STORICA!!!
Questa sera altro che Tottenham VS Inter, altro che Juve VS Celtics, assisteremo ad un Barca VS Milan da paura!!!
Con I RossoNeri Lombardi in vantaggio per la prima volta (in 10 anni di incontri) di 2 goals, contro i BlauGrana Catalani!!
Da parte nostra, ovvero quella dei Diavoli, rimane sempre la piu' grande stima verso i fratelli autonomisti di Barcellona e diciamo un: "che vinca il migliore!!"
Dopodiche' gridiamo un grosso: "Forza Vecchio Cuore RossoNero"....e sperem touch de pasa'!!!
Con I RossoNeri Lombardi in vantaggio per la prima volta (in 10 anni di incontri) di 2 goals, contro i BlauGrana Catalani!!
Da parte nostra, ovvero quella dei Diavoli, rimane sempre la piu' grande stima verso i fratelli autonomisti di Barcellona e diciamo un: "che vinca il migliore!!"
Dopodiche' gridiamo un grosso: "Forza Vecchio Cuore RossoNero"....e sperem touch de pasa'!!!
giovedì, gennaio 31
La prima foto ufficiale dell’attacco a tutta cresta!
Finalmente un attacco come si deve, ed adesso aspettiamo che si rinforzi anche il resto dei nostri reparti, ovvero, centrocampo e difesa!!
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Informazioni personali
- diavolipadani
- Milano, Insubria
- Per l'identita' e la storia di uno dei clubs piu' antichi della Padania!!