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lunedì, ottobre 7

Adesso Basta!!!

Non ci sono più scuse. Gli alibi sono finiti da tempo e le chance da giocarsi pure. La sconfitta con la Juventus è stato il culmine di una prima parte di stagione che definire disastrosa è dire poco. Lo score in campionato è lampante, avvilente e, per certi versi, umiliante: 7 partite giocate, 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte con 13 gol fatti e 13 gol subiti. 8 punti e le big che oramai sono scappate via. 13 punti di distacco dalla Roma, 11 da Napoli e Juventus, 6 dall’Inter, 5 dall’Hellas Verona e 4 dalla Fiorentina. Sono dati inequivocabili che non possono essere ricondotti ai soli infortuni. Ecco appunto, gli infortuni. Si era parlato in estate di una preparazione ad hoc, mirata al play-off di Champions League ma esattamente come nel 2011 i guai muscolari hanno presentato il loro conto. Un anno può essere un caso, due no. Gli infortuni, poi, sono arrivati in gran parte nella stessa zona muscolare, segno tangibile che i muscoli di parte della rosa rossonera non sono in grado di reggere dei carichi pesanti come quelli fatti in estate. Tornando al campo, la situazione è davvero ai limiti del paradossale. Con o senza giocatori, questo è un Milan senza gioco, svuotato della sua mentalità vincente che in 27 anni di presidenza Berlusconi, anche nei momenti più neri, non si era mai persa.  E’ un Milan che non fa paura a nessuno, sia in campo che fuori e che vive di momenti estemporanei di orgoglio personale di alcuni giocatori. Non c’è ritmo e la qualità in mezzo al campo è una chimera da tre anni a questa parte. Se poi ci mettiamo anche gli errori dei singoli giocatori, allora il libro può diventare più lungo della Divina Commedia. Da Abbiati a Matri, passando per l’accoppiata Mexes-Zapata le critiche sono così gratuite che sembra di sparare sulla croce rossa. Il flop tecnico, a 360 gradi, è dietro l’angolo. C’è una sosta per porvi rimedio ma le rimonte non sono sempre possibili. E’ tempo di tirare fuori gli attributi. E di ritrovare qualcosa che assomigli, almeno in parte, al Milan che tutti conosciamo.

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Milano, Insubria
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