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lunedì, settembre 30

La squalifica della Sud, i processi mediatici, i vittimismi e la giustizia all'italiana: ecco quello che non viene detto!!

Ecco giustamente quello che scrive Pietro Mazzara (giornalista ed opinionista per Odeon TV e Radio Radio) sul sito Tuttomercato Web su quello che e' successo alla Nostra amata Curva Sud sabato scorso:
Chi non ha mai vissuto lo stadio in maniera viscerale e passionale non farà fatica a sdegnarsi per quanto seguirà a questa introduzione. Perché solo chi non ha mai messo piede in una Curva può pensare di poter sdottorare su tutto quello che succede in quel micro-macro mondo che è da sempre intrinseco al mondo del calcio. Vedere San Siro senza la propria Curva è stato uno spettacolo agghiacciante sotto tutti i punti di vista. Vedere un intero settore vuoto non per scelta ma per obbligo l’ennesima dimostrazione del calcio che forse vorrebbe qualche dirigente altolocato ma che non vuole la gente. Vedere San Siro spoglio di tutti gli striscioni, anche quelli dei Milan Club, è stata un’ulteriore coltellata a chi ama vedere gli stadi ricchi di colore, folklore e sfottò.
Perché i cori contro i napoletani ci sono sempre stati, dai tempi che furono fino ad oggi, ma mai in passato avevano portato a squalifiche di interi settori e gli stessi napoletani hanno sempre risposto per le rime. E non ci si meravigli che nella manifestazione fuori dal Cancello 14 di San Siro gli ultras del Milan abbiano rincarato la dose. Le sanzioni prese dal Giudice Sportivo e confermate dalla Corte di Giustizia Federale hanno creato un precedente che può risultare essere una pericolosissima arma a doppio taglio. Perché adesso ogni singolo coro che verrà fatto in segno di discriminazione territoriale dovrà essere punito in maniera oggettiva altrimenti, come al solito, la giustizia sarà sempre il solito teatrino con i soliti, pochi, colpevoli e i soliti a passarla liscia.
Se la Curva del Milan è tra le più “osservate” d’Italia, ci aspettiamo che anche quello che succede regolarmente a Napoli quando arrivano tifoserie rivali storiche venga denunciato con lo stesso livore mediatico. Perché se per un coro si squalifica un settore intero, cosa bisognerebbe fare allora quando il settore ospiti del San Paolo viene bersagliato da lanci di oggetti e, a volte, anche di altre sostanze e non viene detto nulla? Perché ci sono stadi che sono recidivi in certi episodi, anche più gravi, e vengono solo sanzionati con forti ammende e basta? Come mai in campi meno seguiti mediaticamente certi cori non vengono segnalati? E’ ora di prendersi meno sul serio, di ridare agli stadi italiani l’unica linfa vitale che negli anni post Italia ’90 ha coperto lo scempio delle nostre strutture: il tifo libero.
Nell’ora e mezza passata fuori da San Siro a testimoniare in prima linea la manifestazione della Sud si sono rivisti fumogeni, tamburi e megafoni. Strumenti vitali per il tifo e che solo una legge affrettata ha tolto. Ma solo in alcuni stadi. Perché se a San Siro si accendono delle torce volano diffide come se piovesse, se lo si fa altrove è tutto normale. Anzi no, non è normale. Ma il sistema dice che in certe piazze tutto è possibile.
E allora tenetevi il vostro calcio, fatto di stadi fatiscenti e vuoti.

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